Il “Foro” di Fossano: da infrastruttura territoriale a nuova centralità urbana
Varianti e documentazione definitiva
L’area del Foro Boario è oggi il tassello più importante della Fossano futura, che il nuovo Piano Regolatore ha iniziato a disegnare, ed è anche la prima delle aree strategiche di trasformazione urbana individuate dal Piano che avvia il suo percorso progettuale ed attuativo.

Il Foro Boario ha svolto nella storia della città un ruolo fondamentale di cerniera tra città e territorio agricolo. Qui l’eccellenza produttiva del territorio si raccoglieva dalla campagna per essere scambiata e avviata a trasformazione. Non era solo una funzione economica: era un vero e proprio mondo che qui si incontrava, conosceva, confrontava, con quell’insieme di riti e forme che sempre fanno dei mercati luoghi intensi della vita comune.
Dal punto di vista urbanistico si trattava però di un luogo escluso dalla vita quotidiana della città. Importante, vitale ma segregato, separato dai recinti e dalle regolamentazioni. I modi dello scambio sono cambiati, e questa separazione non ha più ragion d’essere, come inutile è diventata l’estensione dell’area mercatale, e obsoleta l’infrastruttura residua (la sala di contrattazione, sopravvissuta alla demolizione del sistema delle tettoie).
Il Foro Boario deve quindi oggi reinventare la propria vocazione, conservando la funzione di cerniera tra campagna e città interpretata secondo le esigenze contemporanee, ma superando la separatezza dalla città. Da “foro boario” diventare, semplicemente, “foro” della città, nuova centralità in cui la funzione del servizio al territorio agricolo incontra e sposa spazi pubblici e attrezzature urbane.
I 70.000 mq. dell’area – di proprietà del Comune – possono così accogliere nuovi usi – case, commercio, servizi – pur conservando il cuore attivo del mercato, e anzi, rafforzandolo con un farmers’market, spazi per la formazione, servizi all’agricoltura, strutture espositive e fieristiche.